Bisognerebbe cercare di capire una cosa molto semplice.
Non esiste “l’islamismo”. Non cadete in questa trappola semantica proposta anche da studiosi e intellettuali di vaglia che denunciano la violenza jihadista con forza. Esiste l’Islam. Maometto, esempio paradigmatico per ogni musulmano, come Gesù lo è per ogni cristiano, non era islamista quando decapitava, uccideva, prescriveva la schiavitù sessuale, indicava la sottomissione necessaria o l’eliminazione dei popoli che si opponevano ad Allah. Era semplicemente il fondatore dell’Islam.
Gli “islamisti” non esistono, così come non esistono gli unicorni. Quando sentite parlare di “Islam politico”, smascheratelo per ciò che è, una tautologia. L’Islam nasce politico a Medina, ed è rimasto tale fino ad oggi. Esso è, strutturalmente, ontologicamente un sistema teopolitico. Senza politica l’Islam non è.
Che poi vi siano pii mistici islamici e vi sia un esoterismo islamico, come c’è un esoterismo ebraico e un esoterismo cristiano e vi siano asceti islamici che si dedicano a una forma di quietismo, non sposta di una virgola il fatto che l’Islam non è mai stato una dottrina specificamente religiosa o spirituale, ma è sia un sistema totalitario che regola ogni aspetto del reale secondo una impalcatura giuridica ferrea. Esso è, nel rispetto dei termini greci politikḗ e téchnē, tecnica di governo della società.
Governo secondo i dettami di Allah.